lunedì 23 aprile 2007

Nemmeno il Dolore

Ho visto l'intervista di Adele Parrillo era la compagna di Stefano Rolla, regista e sceneggiatore morto a Nassirya il 12 novembre 2003 nell’attentato in cui hanno perso la vita 28 persone fra cui 17 militari italiani e un cooperatore internazionale. Ha scritto un libro questa donna,dove racconta la storia del loro amore, e quella assurda di tutto ciò che è successo dopo la tragedia. Adele stava insieme a Stefano da anni, si amavano profondamente e presto avrebbero voluto sposarsi. Purtroppo per la tragedia successa, questo non è potuto avvenire e per la legge italiana non conti niente se non è sancito dal matrimonio. Così Adele si è trovata, dopo aver perso il compagno, privata di ogni diritto nei suoi confronti. È stata esclusa dai programmi di assistenza psicologica offerti ai familiari delle vittime dell’attentato e da ogni risarcimento economico. Ha perso anche i diritti sul lungometraggio sulla missione militare italiana in Iraq cui stava lavorando col compagno e ha chiesto invano di essere invitata come familiare alla commemorazione ufficiale dei defunti ad un anno dall’attentato.
Si autoinvita a tutte le commemorazioni e a tutte viene buttata fuori...



amore vs. legge 0-1




giovedì 19 aprile 2007

Tesoro ascolta…non è difficile da dire

Io, non ho la patata, ho la vagina, non è difficile

Io, non ho le bocce/pere/meloni/ etc., ho il seno, non è difficile

Io, non ho il transatlantico, ho un sedere (a mandolino), non è difficile

Io, non ho due pertiche, ho le gambe, non è difficile

Io, non ho le mie cose, ho il ciclo mestruale, non è difficile da dire

Io, non sono lenta, sono attenta, non è difficile

Io, non sono nervosa, sono leggermente alterata, non è difficile

Io, non sono maiala, sono un’amante perfetta, non è difficile

Io, non sono tua madre, se volevo un figlio non lo partorivo già maggiorenne, non è difficile

Io, non sono prolissa, sei tu che 6 breve (pipino), non è difficile

Continua…forse

mercoledì 18 aprile 2007

L'abito fa il Modello Monaco

Ieri sera esco da lavoro, sono un po’ intontita, la stanchezza…l’allergia, insomma un mix di cose.

Arrivo a casa, prendo il mio libro e mi butto sul letto (ah finalmente), pochi minuti dopo rientra la mia coinquilina e dice, “se hai un vestito elegante c’è un aperitivo con i miei colleghi”, io la guardo un po’ e poi rivolgo lo sguardo verso me, mi osservo, sono in jeans e maglietta bianca…e rispondo “perché se invece sto così (tanto è un aperitivo) non mi porti?”

Lei è sulla porta della stanza, avanza guardandomi, il suo volto comincia ad assumere una smorfia che vuole dire “così? Sei matta?”

La scruto, ho già capito, ma dai, sono vestita, che importanza vuoi che abbia come, saranno persone anche i tuoi colleghi no??

Poi penso…lavorano con lei, che è poco meno della perfezione quando si veste e si trucca, anche se in casa poi non muove un dito…mi sa che ho detto la cazzata, va bene dai, vado a farmi due uova, tu divertiti…

Torna a casa, mi sembra contenta, e allora le domando come è andata la serata, risposta, “bene, c’era anche uno che mi piaceva, peccato che poi ha fatto la cavolata”…io incuriosita domando quale peccato originale ha fatto per perdere cotanta Eva…

“Mi ha regalato una rosa”
Io sorrido dicendo “ ah quel marrano, cafone, come ha osato…”
Lei continua….”gratis”, allora la fisso….”perché doveva fartela pagare la rosa?” le domando

“ma no, non hai capito, dice, la rosa era del bar, sul bancone, la presa e me l’ha regalata, quindi non l’ha comprata, capisci, non si regalano le cose che sono gratis…”

La osservo un po’ interdetta, “a mio parere era un bel gesto, anche quello era gratuito, poteva anche non farlo, ci ha pensato, è stato carino”…credo…ma mentre le dico queste parole mi accorgo che lei non mi ascolta…e si vede che si devono staccare assegni per essere considerati da te…peccato, se andavi a carta di credito potevamo avere una bella conversazione….Notte.

lunedì 16 aprile 2007

16 aprile 2007

Mamma mia, giornata difficile

Dormito bene, ma appena sveglia tachicardia, cervello calmati, hai da fare anche oggi, tranquillo, solo con me non rimani, ma ora….cazz, ho finito di lavorare, non dovremmo mica parlare…

Io, nota positiva , finalmente ho smesso di dormire 15 ore a notte, nota negativa, devo stare + con me stessa, che casino, sarà il caldo, o cosa ne so, che queste giornate non mi passano, non sono tranquilla, non sto bene, il problema è che continuare a ripeterselo fa anche peggio, e allora che fare??

Mobilitare la parte razionale, e alla svelta anche, cominciare a dirsi che, si sei impotente bella mia di fronte a cotanta forza rappresenta il tuo mondo (cervello) ma ce la puoi fare, non sei sola, non ti manca l’aria, forse si un pochino, ma è ansia, paura, svegliati, destati dal tuo sonno e vivi è quello che cerchi no? Lo so bene io che ti vivo, vorresti essere diversa, vorresti essere te stessa, e invece sei un’ombra, quando il sole ti attraversa.
Non godi di questa stella immensa il tepore, non vedi il suo strabiliante colore, immersa nella mia oscurità, con la voglia e la paura di emergere.
E’un po’ come sognare di non riuscire ad aprire gli occhi, i sogni non sono solo desideri vero? Noi lo sappiamo, svegliati e apri gli occhi, con stanchezza, tremore, torpore, e cammina fino al bagno, lavati il volto, guardati allo specchio e continua, continua, continua continua, affidati, grida, piangi ma non ti fermare
.

Amicizie


Io, in assoluto, non credo nell’amicizia tra uomo e donna, uno dei due è inevitabile, vuole qualcosa di più e solitamente è sesso per lui, matrimonio per lei, sarete d’accordo con me che le cose non potranno combaciare mai…

La cosa che trovo assurda è questa, la testardaggine delle donne, quando arriva la fine di una storia a dire “siamo rimasti amici”, traduzione: ogni tot ci vado a letto così ho sempre un paracadute nel caso a 40 anni sia ancora single…(ma lui, sarà single??)

L’essere umano ha bisogno di amicizie, di persone che gli stanno attorno, ma se evitasse di prendersi in giro magari ci guadagnerebbe.

Quando si può parlare di Amicizia vera?
Quella che chiami alle 3 di notte e c’è un’altra persona all’altro capo del telefono che non ti manda a Ca… vista l’ora?
Quella che ti fa piangere ma ha sempre un fazzoletto con se?
Quella che puoi ridere e scherzare?
Quella che non si nasconde dietro alla parola “sincerità” per farti del male?
Quando?

Non parlo di quell’amicizia che si insinua nella tua vita e cerca di cambiarti, non parlo di quelle persone che hanno la necessità di “salvarti”, ne di quei personaggi che si credono chissà chi o che se si accorgono di avere “sbagliato” approccio si danno addosso definendosi in tutte le maniere che conoscono per farsi compatire, io non li compatisco, quello che hai detto rimane e rimarrà per sempre indelebile nella mia memoria, quindi per favore, evita; non è necessario spiegare errore, già la definizione di errore parla per se, stop.
Non parlo nemmeno di chi finge di ascoltarti, colui/lei che ti sente come una musica in sottofondo, una chiacchiericcio fastidioso che termina con un suo “cos’hai visto ieri in tv?”

Mi piace ritrovarmi con le altre persone, che non necessariamente definisco amici, ma non solo qui, in generale, mi piace parlare e scambiare opinioni, ridere, io amo ridere, come tutti credo…

Mi piace girare alla ricerca del reperto antico, del cuore chiuso, dello scalino alto…

FolleMente


"Sono anni che viviamo in questa cella.


La felicità non sai cosa sia,

la libertà neanche,

i desideri neppure.


Io sono evaso per insegnarti a sognare."


Jack Folla

giovedì 12 aprile 2007

Scambismo

Avevo un amico così idiota che credeva che gli scambisti agli incontri portassero le figurine doppie.
Quando alla fine ha capito la differenza, ha portato sua moglie all'hotel Quark il primo weekend di Settembre. Non se l'è scopata nessuno, ma ha finito la raccolta "Il meraviglioso mondo dei mustelidi".





Sj-On Air

Guerriera per sempre

Stamane ho combattuto ancora, mi mancava l’aria è il pensiero di ore in macchina peggiorava la cosa, ma poi ho pensato piangendo, se resto a casa cosa cambia? Che vivo, sola, ancora, e allora sforzati. Ma è sempre più difficile o almeno a me pare così, quando si risolve una cosa che potenzialmente può provocarti ansia o malessere ecco che il cervello si sposta su un’altra cosa in cui siamo deboli, e così via, per sempre.Ma il sempre può e deve cambiare. Si è vero l’ansia, il panico, l’aria che manca, sono tutte sensazioni più o meno reali, ma ti bloccano e più pensi a come sbarazzartene e più aumentano…e allora non pensare, vivi.Detta così immagino possa sembrare molto più facile da dire che da fare, e ammetto che io per prima lo dico e lo penso, ma allora non mi spiego…. Le altre persone che popolano questa terra come fanno??Tutti noi abbiamo punti deboli e anche questi ci rendono in qualche modo ricchi e comunque penso che l’essere “deboli” in qualcosa non sia un male, ti rende certamente più umano, anche se agli occhi di alcuni ti rende solo un perdente, ma volete mettere il “saper piangere?” io non lo cambierei con null’altro al mondo, la lacrima che sgorga dagli occhi per dolore o gioia, per qualsiasi emozione attraversi il nostro cuore, corpo o campo visivo. Un pensiero che non ci incontrava da tanto tempo può rendere un attimo in qualsiasi modo noi vogliamo o siamo disposti a viverlo, non è una cosa grande per un piccolo “esserino” come noi?Noi che siamo su questa terra non si sa per quanto tempo, e che perdiamo lo stesso tempo a farci domande e forse, lo dico soprattutto a me, dovremmo solo muoverci, affidarci, confidarci e chissene… di quello che critica la tua debolezza, è tua, fanne quello che vuoi. L’individuo che ti giudica non ha forse debolezze, non credo, l’accusa che ci fa è la prima.E sarò guerriera per me, che ho quasi 29 anni e che ancora cammino da sola, ma solo per paura….