Ieri sera esco da lavoro, sono un po’ intontita, la stanchezza…l’allergia, insomma un mix di cose.
Arrivo a casa, prendo il mio libro e mi butto sul letto (ah finalmente), pochi minuti dopo rientra la mia coinquilina e dice, “se hai un vestito elegante c’è un aperitivo con i miei colleghi”, io la guardo un po’ e poi rivolgo lo sguardo verso me, mi osservo, sono in jeans e maglietta bianca…e rispondo “perché se invece sto così (tanto è un aperitivo) non mi porti?”
Lei è sulla porta della stanza, avanza guardandomi, il suo volto comincia ad assumere una smorfia che vuole dire “così? Sei matta?”
La scruto, ho già capito, ma dai, sono vestita, che importanza vuoi che abbia come, saranno persone anche i tuoi colleghi no??
Poi penso…lavorano con lei, che è poco meno della perfezione quando si veste e si trucca, anche se in casa poi non muove un dito…mi sa che ho detto la cazzata, va bene dai, vado a farmi due uova, tu divertiti…
Torna a casa, mi sembra contenta, e allora le domando come è andata la serata, risposta, “bene, c’era anche uno che mi piaceva, peccato che poi ha fatto la cavolata”…io incuriosita domando quale peccato originale ha fatto per perdere cotanta Eva…
“Mi ha regalato una rosa”
Io sorrido dicendo “ ah quel marrano, cafone, come ha osato…”
Lei continua….”gratis”, allora la fisso….”perché doveva fartela pagare la rosa?” le domando
“ma no, non hai capito, dice, la rosa era del bar, sul bancone, la presa e me l’ha regalata, quindi non l’ha comprata, capisci, non si regalano le cose che sono gratis…”
La osservo un po’ interdetta, “a mio parere era un bel gesto, anche quello era gratuito, poteva anche non farlo, ci ha pensato, è stato carino”…credo…ma mentre le dico queste parole mi accorgo che lei non mi ascolta…e si vede che si devono staccare assegni per essere considerati da te…peccato, se andavi a carta di credito potevamo avere una bella conversazione….Notte.
Arrivo a casa, prendo il mio libro e mi butto sul letto (ah finalmente), pochi minuti dopo rientra la mia coinquilina e dice, “se hai un vestito elegante c’è un aperitivo con i miei colleghi”, io la guardo un po’ e poi rivolgo lo sguardo verso me, mi osservo, sono in jeans e maglietta bianca…e rispondo “perché se invece sto così (tanto è un aperitivo) non mi porti?”
Lei è sulla porta della stanza, avanza guardandomi, il suo volto comincia ad assumere una smorfia che vuole dire “così? Sei matta?”
La scruto, ho già capito, ma dai, sono vestita, che importanza vuoi che abbia come, saranno persone anche i tuoi colleghi no??
Poi penso…lavorano con lei, che è poco meno della perfezione quando si veste e si trucca, anche se in casa poi non muove un dito…mi sa che ho detto la cazzata, va bene dai, vado a farmi due uova, tu divertiti…
Torna a casa, mi sembra contenta, e allora le domando come è andata la serata, risposta, “bene, c’era anche uno che mi piaceva, peccato che poi ha fatto la cavolata”…io incuriosita domando quale peccato originale ha fatto per perdere cotanta Eva…
“Mi ha regalato una rosa”
Io sorrido dicendo “ ah quel marrano, cafone, come ha osato…”
Lei continua….”gratis”, allora la fisso….”perché doveva fartela pagare la rosa?” le domando
“ma no, non hai capito, dice, la rosa era del bar, sul bancone, la presa e me l’ha regalata, quindi non l’ha comprata, capisci, non si regalano le cose che sono gratis…”
La osservo un po’ interdetta, “a mio parere era un bel gesto, anche quello era gratuito, poteva anche non farlo, ci ha pensato, è stato carino”…credo…ma mentre le dico queste parole mi accorgo che lei non mi ascolta…e si vede che si devono staccare assegni per essere considerati da te…peccato, se andavi a carta di credito potevamo avere una bella conversazione….Notte.
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