giovedì 22 marzo 2007

Al padre che ho

E’ per te questo scritto dopo anni di latitanza emotiva che io ho avuto nei miei confronti, sempre presa da mille altre cose per non soffermarmi a pensare, a te, a mio padre che se ne è andato quando io non avevo ancora un’età, un padre che è tornato e sparito, un padre che si scriveva tale ma che non lo era, perché una figura paterna non può volere risolvere i tuoi “problemi” tramite lettera….

Un padre che se ne è andato da prima fisicamente e geograficamente e poi… un non padre.

Ho attraversato momenti di difficoltà, momenti che ho anche adesso, momenti che hanno cambiato radicalmente il rapporto che io ho con il genere maschile, istanti di vita non vissuta…per paura che qualcun altro se ne andasse…

E chi dice il contrario è falso con se stesso, certe decisioni cambiano la vita, anche se non sono tue disposizioni, e fanno presto a dire che si va avanti, certo, ma solo perché indietro non si può….

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